Quante cose si possono fare in 60 anni?
Zanotta, celebre azienda protagonista della storia del design italiano, di strada in 60 anni ne ha fatta molta.
Fondata nel 1954 da Aurelio Zanotta, già negli anni Sessanta la sua stella brilla nel firmamento delle grandi realtà internazionali. Molti dei suoi prodotti, frutto della collaborazione con designer importanti, da Achille Castiglioni a Gae Aulenti, diventano subito simboli di innovazione, formale e tecnologica. Il tutto, grazie ad un'intuizione semplice quanto fondamentale: la generazione del profitto doveva viaggiare parallelamente alla diffusione della cultura. L'uno non doveva prevaricare l'altra. L'industria, nell'idea del fondatore, doveva non solo funzionare dal punto di vista strettamente economico, ma offrire al pubblico gli strumenti per crescere culturalmente.
Molti dei capolavori del design italiano sono proprio figli di quegli anni: il Mezzadro, lo sgabello di Castiglioni custodita, tra gli altri, al MoMA di New York; il Sacco, la poltrona anatomica ideata da Gatti, Paolini e Teodoro; il tavolo Quaderna, vincitore della Medaglia d'oro alla Mostra Internazionale M.I.A. nel 1971, esposto in diversi Musei d'Europa, solo per citarne alcuni.
Sul finire degli anni '80, poi, Zanotta ha deciso di creare Edizioni, una linea di oggetti d'arredo svincolata dai tradizionali schemi della produzione industriale, vicini al mondo dell'arte applicata, dell'artigianato, del tanto prezioso hand crafted. Sono capolavori prodotti in piccole quantità o in edizione limitata, tra cui si annoverano rivisitazioni di alcuni pezzi pregiati di collezioni precedenti.
La produzione, attualmente, spazia dai letti alle librerie, dai tavoli ai complementi d'arredo. La filosofia aziendale votata alla ricerca e alla sperimentazione, spinge all'utilizzo di tecniche di lavorazione e di materiali diversi: pelli, leghe di metalli, cristallo, materie plastiche.
Oggi Zanotta vende in oltre 60 Paesi nel mondo e vanta 4 negozi mono marca situati a Milano, Miami, Atene e New York.
L'augurio è che questi primi 60 anni di successi siano un felice preludio di una storia il cui meglio deve essere ancora scritto.