Partiamo dal presente. Tutti oggi conoscono il marchio Poltrona Frau, vero e proprio colosso nel campo del design tanto da poter contare su otto stabilimenti e oltre cinquanta negozi mono-marca.
Quando si parla di aziende di queste dimensioni, però, spesso quello che conta è un background consolidato e facilmente riconoscibile. Ecco allora che le tappe più importanti di questa azienda nata nella Torino degli anni ’10 sono anche le tappe dell’evoluzione del gusto e dell’estetica del nostro paese. Ripercorrere la storia di Poltrona Frau significa ripercorrere la storia di un’Italia che cambia.
Nel 1912 Renzo Frau, cagliaritano trapiantato a Torino, crea un laboratorio artigianale di produzione. Il suo stile risente dell’influsso diretto delle poltrone Chesterfield, conosciute grazie a un viaggio in Gran Bretagna, e della scuola francese e mitteleuropea. In poco tempo lo studio passa alla produzione diretta e diviene non solo un polo produttivo ma anche un luogo di incontro per artisti e intellettuali.
Nel 1919 esce la “Poltrona 128” – oggi rinominata Poltrona 1919 in onore della data di disegno – un vero e proprio marchio di fabbrica dell’azienda. La leggenda narra che fu inizialmente progettata per uno specifico personaggio, il duca di Pistoia Filiberto Ludovico di Savoia, ma questa rielaborazione del classico modello “a bérgère” ebbe un successo travolgente tra il pubblico lo conserva ancora oggi.
Negli anni successivi il boom diventa travolgente: Poltrona Frau produce forniture per alberghi e transatlantici, arreda la Real Casa Savoia, il parlamento italiano e gran parte degli spazi espositivi dell’EXPO di Torino (1928).
È del 1930 un altro prodotto cult riproposto oggi: la celebre Poltrona 904, poi divenuta Vanity Fair, archetipo per eccellenza della poltrona moderna e conosciuta in tutto il mondo per la tipica forma bombata e la lunga fila di chiodini rivestiti in pelle che rifiniscono schienale e braccioli.
Il terzo pezzo storico di quegli anni – precisamente del 1939 – è la Poltrona 900, seduta i cui contorni streamline di schienale e braccioli ricordano il gusto americano. Anch’essa nasce dalla mente di Renzo Frau, anch’essa è tutt’ora in catalogo con il nome Tabarin.
Il marchio arriva dunque alle porte della seconda guerra mondiale in grande salute, forte di una reputazione ormai consolidata e crescente nonostante la scomparsa dello storico fondatore avvenuta prematuramente nel 1926. Contestualmente Poltrona Frau approccia il mercato in maniera molto diversa rispetto ai concorrenti, impostando fin da subito una strategia pubblicitaria all’avanguardia.
Per conoscere lo sviluppo e le vicende dal dopoguerra ad oggi, vi diamo appuntamento al prossimo articolo del blog.