La notizia è che al Salone del Mobile 2025 la percentuale di operatori esteri è stata la più alta di sempre, pari al 68%. Cina prima in classifica, seguita da Germania e Spagna. Il respiro internazionale della fiera è evidente. Quest’anno la biennale Euroluce si è confermata la piattaforma mondiale di riferimento per il design dell’illuminazione, con una visione chiara dei progressi del settore, guidati da sostenibilità, innovazione e personalizzazione, sistemi intelligenti, integrazione dell’IA e design biofilico. Quest’ultimo, una tendenza trasversale che diventa protagonista in ogni ambiente della casa.
Vediamo insieme i best trend design del Salone del Mobile 2025.
Sistema di sedute Owen di Poliform, design Jean-Marie Massaud
Trend design 2025: forme organiche e versatilità
Il design degli arredi visti al Salone del Mobile Milano si orienta verso una nuova forma di comfort che si esprime attraverso il ritorno alla natura. Le forme organiche e i colori della terra sono protagonisti. Le linee morbide si combinano a lavorazioni artigianali che trasmettono una pace tattile e visiva.
Divano Loungescape di Flexform, design Antonio Citterio
La matericità è protagonista, tra elementi naturali, inserti preziosi, superfici laccate lucide che riflettono e moltiplicano lo spazio. L’innovazione si nasconde nei dettagli, rendendo ogni spazio versatile e multifunzionale, generando un design che respira e che si adatta al vivere quotidiano.
Euroluce 2025: tra scultura e personalizzazione
Tra i design trends 2025, c’è anche una luce scultorea. Le forme si fanno evocative e spesso ispirate alla natura, come nelle lampade che richiamano elementi botanici, flussi d’acqua o fenomeni celesti. La luce diventa materia da modellare: soffusa, direzionabile, modulabile attraverso comandi tattili, sensori o telecomandi, fino a veri e propri sistemi dinamici.
La modularità è un tema chiave, con corpi luminosi componibili o trasformabili, ideali per creare atmosfere su misura. Ampio spazio è dedicato all’uso di materiali nobili e riciclati – vetro soffiato, metalli lavorati a mano, termoplastiche rigenerate – in un connubio tra artigianalità e innovazione.
La portabilità e l’indipendenza dai cavi, grazie a batterie ricaricabili, rendono l’illuminazione più libera e versatile, adatta sia agli spazi interni che a quelli outdoor. Il risultato è una luce poetica, sensoriale, funzionale, che veste gli ambienti con carattere e personalità.
Le luci della Milano Design Week disegnate da architetti
Tra le proposte più interessanti, ci sono anche progetti di illuminazione firmati da alcuni dei più rinomati studi di architettura internazionali. Un dialogo tra architettura e design che ha confermato la centralità del Salone come osservatorio privilegiato sui trend che plasmeranno gli spazi del futuro.
Arctic di BIG: la luce scolpita tra geometria e riflessione
Tra le novità più suggestive presentate a Euroluce 2025 – sezione dedicata all’illuminazione del Salone del Mobile – spicca Arctic, la nuova collezione firmata dallo studio danese BIG per Artemide. Ispirata alla struttura geometrica dei cristalli di ghiaccio, la lampada assume una forma scultorea di tipo archimedeo, composta da componenti geometrici che giocano con la luce e i riflessi.
Il cuore centrale del corpo illuminante è costituito da moduli pentagonali che, una volta accesi, diffondono una luce morbida e avvolgente nello spazio circostante. A lampada spenta, invece, le superfici specchiate riflettono l’ambiente circostante, trasformando Arctic in un oggetto decorativo dinamico e camaleontico. Un esempio perfetto di come il lighting design contemporaneo stia fondendo arte, tecnologia e architettura per ridefinire l’identità dell’illuminazione negli spazi interni.
Aura di Snøhetta: la luce come materia progettuale
Presentata in anteprima durante la Milano Design Week 2025, Aura è la nuova collezione luminosa firmata dallo studio norvegese Snøhetta in collaborazione con il brand italiano Viabizzuno. Un progetto che ribalta il tradizionale approccio al lighting design, mettendo al centro non tanto il corpo illuminante quanto la luce stessa, intesa come elemento architettonico e sensoriale.
I moduli sospesi che compongono Aura sono realizzati con prismi di luce trasparenti, progettati con precisione per massimizzare la qualità percettiva della luce emessa. Il risultato è un’illuminazione pura, cristallina, che scolpisce lo spazio in modo discreto ma potente.
Snøhetta dimostra ancora una volta la propria capacità di fondere ricerca formale e tecnologia, proponendo un linguaggio progettuale che privilegia l’essenza sulla forma. Aura rappresenta una delle espressioni più raffinate dei nuovi trend che vedono la luce non più solo come funzione, ma come esperienza estetica e sensoriale.
In copertina, sistema di sedute Bèzier di Minotti, design Marcio Kogan Studio-MK27