Il titolo della nuova mostra di Dal Pozzo Galleria d'Arte, Sandi Renko. Sensazione geometrica, coglie sfumature che vanno oltre la geometria. «La mia ricerca va oltre la struttura. Parla di sensazione, che per me è l'anima dell'opera». Sono queste le parole del maestro Sandi Renko, figura di rilievo nell'ambito dell'arte cinetico programmata, intervistato dal curatore della mostra e critico Nicola Galvan. L'incontro ha approfondito i processi creativi e le riflessioni riguardo l'evoluzione del linguaggio di Renko, che nelle sue opere unisce costruzione geometrica all’esplorazione emotiva e sensoriale.
Il direttore della Galleria Maurizio Pentimalli, il curatore della mostra Nicola Galvan, l'Assessore alla cultura di Padova Andrea Colasio e l'artista Sandi Renko
Domanda. Questo progetto si inserisce armoniosamente nel contesto artistico della Galleria. Quali sono state e cosa ha guidato le tue scelte all’interno di questo spazio?
Risposta. Appena ho visto lo spazio, ho apprezzato la sua simmetria, che compone quasi un semicerchio. Mi ha fatto pensare di dividere i miei lavori in due momenti: da un lato le opere con una geometria più evidente e dichiarata, dall'altro lato quelle in cui la geometria tende a scomparire, o meglio, è mascherata.
D. I lavori rappresentano quindi due fasi della tua ricerca? Quella legata alla geometria tradizionale e una più fluida e irregolare?
R. Esattamente. C'è una lotta interiore per staccarmi dagli schemi iniziali e riuscire a far evolvere il mio lavoro. Con queste ultime opere credo di aver trovato una nuova strada, pur mantenendo un legame forte con l’origine.
D. Hai gradito subito il titolo della mostra, Sensazione geometrica? Credi che rappresenti questa fase recente della tua ricerca?
R. Mi è piaciuto molto il titolo perché ha colto che la mia ricerca va oltre la geometria. Parla di sensazione, che per me è l’anima dell’opera, mentre la geometria è la struttura. Sono entrambi aspetti fondamentali, ma spesso si pensa che nell'arte geometrica manchi l’anima, invece è presente anche in questa tipologia di opere.
D. Nei tuoi lavori si percepisce una temperatura emotiva diversa rispetto ad altri artisti della stessa corrente, una vibrazione visiva che richiama l'emotività.
R. L'emozione è la parte più vera dell’essere umano, spesso incontrollabile, ed è importante toccare l’osservatore in quel punto.
D. Utilizzi materiali industriali come canneté acrilico e lastre sintetiche fresate. Puoi parlarci brevemente del processo tecnico dietro la realizzazione delle tue opere?
R. Credo che la tecnica di un artista sia influenzata dal periodo in cui opera. Oggi ci sono strumenti meno manuali rispetto al passato, si delegano a terzi alcune operazioni, e questo permette di sperimentare e di aprire nuove direzioni artistiche.
D. Il tuo lavoro è fortemente legato ai fenomeni della percezione visiva. Quando è nato questo interesse?
R. Il mio primo lavoro con la tecnica dell’immagine variabile, che cambia in base al movimento dell'osservatore, risale al 1969. Grazie ai miei studi di design ho affrontato l’arte da un punto di vista percettivo. Inoltre, era un tema molto in voga negli anni ‘50 e mi ci sono trovato perfettamente in sintonia.
La mostra di Sandi Renko è un'occasione unica per immergersi in un universo visivo che, partendo dalla geometria, si arricchisce di emozioni e sensazioni. Un percorso di arte cinetica e programmata che offre un'esperienza dinamica e si rinnova a ogni sguardo. Vi invitiamo a visitare la mostra presso Dal Pozzo Galleria d’Arte, in esposizione fino al 31 Ottobre.