Musei famosi nel mondo. Sono tantissimi e di differenti periodi. Si possono dividere tra musei storici del passato – come il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra o i Musei Vaticani di Roma – e musei più recenti, costruiti dopo il XX secolo, diventati simboli dell'architettura moderna – come il Moma di New York o il Guggenheim di Bilbao.
Guggenheim Museum di Frank Gehry a Bilbao, simbolo di architettura decostruttivista
Oltre a quelli più conosciuti, negli ultimi 20 anni sono nate architetture contemporanee sempre più all'avanguardia. E quando si parla di musei famosi nel mondo, quelli dedicati all'arte rappresentano un'eccellenza poiché devono ospitare e conservare opere di grandissimo valore. Per questo motivo sono chiamati a essere contenitori di pregio, capaci di esaltare e valorizzare ciò che custodiscono.
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Musei d'arte famosi: 5 nuove architetture da visitare
Tra i più famosi musei nel mondo, prendono sempre maggiore valore le architetture contemporanee. Non solo quelle progettate da archistar internazionali, ma anche quelle costruite da architetti meno conosciuti che hanno saputo sfruttare il contesto e le preesistenze del luogo per valorizzare l'identità dell'edificio. Ecco la selezione di 5 nuovi musei d'arte già diventati icone:
- Louvre Abu Dhabi di Ateliers Jean Nouvel, Emirati Arabi Uniti, 2017
- Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Heatherwick Studio, Sud Africa, 2017
- UCCA Dune Art Museum di OPEN Architecture, Cina, 2018
- Odunpazari Modern Art Museum di Kengo Kuma & Associates, Turchia, 2019
- New Munch Museum di Estudio Herreros, Norvegia, 2021
1. Louvre Abu Dhabi di Ateliers Jean Nouvel: il museo fra oriente e occidente
Tra i musei più importanti del mondo – nonché il più visitato in assoluto – c'è il Louvre di Parigi, che dal 2017 ha un gemello mediorientale. Si tratta del museo costruito da Ateliers Jean Nouvel ad Abu Dhabi, frutto di un accordo intergovernativo capace di attribuire il famoso nome al nuovo progetto architettonico e vincolare la Francia non solo alla sua realizzazione ma anche al prestito delle opere in esso contenute.
Louvre Abu Dhabi di Ateliers Jean Nouvel visto dal mare. © Roland Halbe
Protagonista indiscussa dell'edificio è la sua cupola, grande simbolo dell'architettura araba, qui utile a combinare armonicamente luce e ombra. Il monumentale elemento di 180 metri di diametro presenta una geometria orizzontale e un materiale intrecciato e perforato in modo casuale che fornisce spettacolari giochi di luce sia di giorno sia di notte.
Louvre Abu Dhabi di Ateliers Jean Nouvel, gli interni illuminati dai raggi solari che filtrano dalla grande cupola. © Roland Halbe
L'altro aspetto piuttosto spettacolare è la posizione dell'edificio sull'acqua. L'archistar Premio Pritzker Jean Nouvel ha progettato il museo come una città sul mare, costituita da 55 edifici singoli tra cui 23 gallerie. Una cittadella della cultura dove si incontrano mondi diversi, dove il medio oriente guarda a occidente ma anche verso l'est, come dimostra la grande mostra "Bollywood Superstars" in programma dal 24 gennaio al 4 giugno 2023.
2. Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Heatherwick Studio: da silos a museo
Ad oggi è il più grande museo al mondo dedicato all'arte contemporanea dell'Africa. Ma è anche un monumentale progetto di riqualificazione dei celebri Silos di Cape Town costruiti nel 1921. Progettato da Heatherwick Studio, il nuovo museo ha vinto la sfida di ritagliare spazi espositivi e di accoglienza all'interno di 42 colonne alte dieci piani, che in passato venivano utilizzate per la conservazione del grano.
Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Heatherwick Studio a Cape Town, il prospetto principale. © Iwan Baan
Il risultato è uno spazio all'avanguardia dove si incontrano 6.000 metri quadrati di spazio espositivo tra cui 80 gallerie. Protagonista del progetto è l'atrio scavato all'interno di 9 silos, dei quali sono rimaste a vista le spettacolari sezioni tubulari in cemento che evocano la monumentalità di una cattedrale. Sopra, la muratura in calcestruzzo è stata sostituita per cinque piani da una griglia di vetri strutturali prismatici: una superfice riflettente posta sopra i silos in cemento, come se l'edificio fosse un grande faro sul porto di Cape Town.
Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Heatherwick Studio a Cape Town, l'atrio scavato nei vecchi silos. © Iwan Baan
3. UCCA Dune Art Museum di OPEN Architecture: il museo sotto la sabbia
Il Dune Art Museum dell'UCCA è scavato nella sabbia della costa della Baia di Bohai, nella Cina settentrionale. Progettato da OPEN Architecture, il museo crea una serie di spazi interconnessi simili a caverne (dove nacquero le primissime opere d'arte dell'umanità: le pitture rupestri). La scelta dei progettisti è nata dalla volontà di tutelare la natura. Grazie al museo, le dune di sabbia saranno preservate invece di essere spianate per fare spazio a sviluppi immobiliari che spesso deturpano le coste e la vista sull'oceano o sul mare, come succede anche in Italia.
UCCA Dune Art Museum di OPEN Architecture a Qinhuangdao, i volumi minimali che spuntano dalla sabbia. © Wu Qingshan
Le aperture affacciate sul mare e i lucernai che emergono dalla sabbia sono gli unici segni della presenza dello UCCA Dune Art Museum, nonché l'unica fonte di luce per gli interni. Gli spazi contigui formano un percorso dove l'illuminazione viene continuamente modulata grazie alle diverse ampiezze delle aperture, attraverso le quali i visitatori possono osservare le mutazioni del cielo e del mare in una continua connessione tra interno ed esterno, tra arte e natura.
UCCA Dune Art Museum di OPEN Architecture a Qinhuangdao, gli spazi espositivi simili a grotte. © Wu Qingshan
4. Odunpazari Modern Art Museum di Kengo Kuma & Associates: il museo in legno
L'Odunpazari Modern Art Museum si trova nella città turca di Eskishir, dove il collezionista che ha voluto costruirlo è nato e cresciuto. Odunpazari significa "mercato del legno" ed è il nome del quartiere dove si trova il museo, un luogo che fungeva da mercato per il commercio del legname e ancora oggi è caratterizzato da tradizionali case ottomane. Per questo motivo l'architetto Kengo Kuma ha deciso di usare il materiale naturale a vista, unito ad una scomposizione dei volumi che avvicina il museo alla scala urbana del quartiere.
Odunpazari Modern Art Museum di Kengo Kuma & Associates a Eskishir, le facciate in legno. © NAARO
Il museo è definito da più scatole impilate e incastrate tra loro, progettate in varie dimensioni per creare diverse scale di spazio espositivo all'interno: al livello del suolo per installazioni più grandi e ai livelli superiori per opere più piccole. L'atrio centrale, sempre caratterizzato da blocchi di legno, collega ogni piano dell'edificio per far passare la luce naturale attraverso il grande lucernario sovrastante.
Odunpazari Modern Art Museum di Kengo Kuma & Associates a Eskishir, l'unico lucernario che illumina gli interni. © NAARO
5. New Munch Museum di Estudio Herreros: il museo campione di sostenibilità
Un museo a Oslo dedicato all'artista norvegese per eccellenza. Museo da "urlo", davvero, visto che il celebre quadro di Munch è presente in tutte le sue diverse versioni. Ma non solo, perché all'interno si trovano 26mila opere d'arte – tra cui la monumentale "The Sun" di quasi 8 metri di larghezza – accanto alle creazioni di artisti contemporanei ed esposizioni temporanee internazionali.
New Munch Museum di Estudio Herreros a Oslo con la luce del giorno. © Einar Aslaksen
Il museo è un esempio di architettura all'avanguardia e di sostenibilità ambientale: struttura, processo costruttivo e sistemi di ventilazione hanno collaborato e collaborano tra loro secondo il concetto di Casa Passiva con il conseguimento di risultati concreti come la minima impronta di carbonio. Elemento caratterizzante: il rivestimento in alluminio riciclato perforato con diversi gradi di trasparenza che viene utilizzato per schermare dal sole le facciate e per dar luogo ad una percezione enigmatica ed evanescente dell'edificio.
New Munch Museum di Estudio Herreros a Oslo, le trasparenze del rivestimento consentono la fuoriuscita della luce. © Einar Aslaksen
L'arte è la creazione massima dell'uomo. Come affermava Karl Friedrich Schinkel – storico architetto dell'iconico Altes Museum di Berlino – è necessario non solo esporla ma anche integrarla all'architettura, poiché in grado di accrescere moralmente chi la osserva. L'arte è godibile nelle sale dei musei come nelle case dei privati, per cui spesso è possibile ricercare abbinamenti fra le opere e gli arredi (sul tema puoi leggere anche: Come unire arte e design). Nel segno di Schinkel, l'obiettivo comune – che si pone anche AD Dal Pozzo – è evidente: la massima integrazione tra architettura, arte e design.