Riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più autorevoli architetti e designer del XX secolo, Carlo Scarpa ha lasciato tracce della sua attività in diversi luoghi rilevanti della città d’origine, Venezia, dove nacque il 2 giugno 1906. Andiamo a scoprirne alcune.
Nel 1935 l’Università di Venezia incarica Scarpa, allora trentenne, del restauro della sede di Ca’ Foscari per renderla sede del Rettorato, degli uffici e delle aule universitarie. La realizzazione del nuovo ingresso, della Sala Conferenze e dell’Aula Magna diverrà un termine di paragone per molti architetti.
Quasi vent’anni dopo, nel 1954, gli viene nuovamente commissionato un intervento importante: la trasformazione dell’Aula Magna in sede per le lezioni. Le colonne a forma di albero che dividono l’aula dal corridoio, realizzate grazie al ri-assemblamento di elementi di noce, ciliegio e faggio recuperati dallo smantellamento del progetto degli anni Trenta, riescono nell’intento di rinnovare e illuminare lo spazio mantenendo però un forte legame con la tradizione secolare che lo caratterizza.
Un altro luogo in città che conserva numerose tracce del lavoro di Carlo Scarpa è il Palazzo Querini Stampalia, sede dell'omonima Fondazione, il cui restauro ha avuto inizio nel 1949. Anche in questo caso tradizione e innovazione si mescolano avvalorati dai materiali utilizzati.
L'opera si articola su quattro temi principali: il ponte, l’ingresso, il portego e il giardino.
Protagonista assoluta dell’intervento è l’acqua, che entra nell’edificio attraverso paratie che si muovono lungo i muri interni e arriva in giardino in un'ampia vasca a più livelli in rame, cemento e mosaico e in un piccolo canale ai cui estremi si trovano due labirinti scolpiti in alabastro e pietra d'Istria.
Ma Scarpa, oltre che architetto e accademico,è stato anche un grande designer. Da ricordare il suo rapporto con i maestri vetrai muranesi collaborando prima con la ditta Cappellin e poi, dal 1934 al 1947, con Venini, di cui assume la direzione artistica.
In quegli anni Scarpa partecipa alle più prestigiose mostre internazionali di design e nel 1934 la Triennale di Milano gli conferisce il diploma d'onore per le creazioni in vetro esposte.
Molti altri luoghi di Venezia conservano l'inconfondibile mano del maestro: residenze private ma anche negozi come lo Spazio Olivetti e luoghi di cultura come i Giardini della Biennale: spazi visitabili e ammirabili in ogni momento.