Non è sempre facile capire se un interior designer è adatto alle proprie necessità, specialmente se il primo contatto non avviene di persona ma per telefono. È tuttavia fondamentale stabilire sin da subito se conviene dedicare tempo prezioso in una consulenza più approfondita per il proprio progetto. I professionisti di AD Dal Pozzo condividono qui le domande più efficaci che sono state fatte loro durante una breve conversazione conoscitiva.
Ecco 5 domande da fare ad un interior designer:
«È una questione di stile», racconta l’interior designer di AD Dal Pozzo Claudio Tomasello. «Con la presentazione di diversi progetti realizzati riesco a metter di fronte al cliente una serie di soluzioni, tutte di alto livello ma ognuna con un focus differente. I progetti già portati a termine sono ispirazioni concrete di stile, che possono far scoccare la scintilla nel cuore del cliente».
Per scoprire più progetti di AD Dal Pozzo, visita: Realizzazioni.
Progetto di camera da letto e guardaroba
Durante l’incontro conoscitivo è importante chiedere quale sia il processo di progettazione che il professionista segue nel suo lavoro. Cinzia, ad esempio, la pensa così: «Per me sono importanti i desideri del cliente. Il primo step è quello che definisco “intervista”, ovvero il momento dove cerco di comprendere esigenze e necessità per poter raccogliere idee e ispirazioni che rispondano ai gusti del cliente».
Incontro conoscitivo con clienti
«Poi si passa a comporre la moodboard, tavole di design in cui accostiamo materiali e colori per creare lo stile del cliente, unendo tinte e finiture da lui approvate. Dalle analisi stilistiche si prosegue con l’ideazione di spazi e volumi all’interno di disegni tecnici: ogni ambiente si concretizza con le migliori soluzioni compositive, fino al più piccolo dettaglio. È questa la vera e propria fase di progettazione, in cui provo a trasformare la visione del cliente in un progetto unico».
Dal disegno tecnico al render 3D
Nel processo di progettazione di AD Dal Pozzo, gli interior designer producono – oltre alle moodboard e ai disegni tecnici – anche una serie di viste e render 3D che permettono al cliente di avere una visione chiara e definita degli ambienti progettati.
«Spesso aggiungo alla tavola immagini reali. Parto da un’idea, un tema che rispecchi il cliente e che può diventare il filo conduttore dell’ambiente. L’immagine di ispirazione può essere il prato di una vallata, la sabbia di una spiaggia. Per me non esiste moodboard che si focalizza solo sul colore o sul materiale. È importante suscitare quell’emozione che fa desiderare di vivere nell’ambiente immaginario evocato dalla moodboard».
Per capire meglio cosa sono le Moodboard leggi anche: Moodboard Design, il processo creativo di AD Dal Pozzo.
Moodboard di progetti: 1) boutique hotel in Sardegna, 2) attico a Firenze, 3 e 4) masseria in Puglia
«I miei clienti non mettono freni alla loro immaginazione», dice Lisa. «Spesso mi chiedono dei materiali veramente ricercati e io riesco a farli contenti grazie alla vastissima scelta di possibilità che offre la Materioteca di AD Dal Pozzo, dove si trova gran parte dei prodotti forniti dai nostri 1000 e più brand partner».
Uno scorcio della Materioteca di AD Dal Pozzo
«L’esperienza e il rapporto longevo che ci lega alle migliori aziende di design del mondo ci consentono di fare velocemente preventivi e proporre ai clienti offerte uniche per scegliere i migliori oggetti di interior design e arredare gli ambienti della casa con uno stile inimitabile».
Come si è visto, il cliente può contare sugli specialisti di AD Dal Pozzo per ogni aspetto della progettazione. Anche per quanto riguarda progetti di intere abitazioni. Spesso, infatti, una buona domanda da fare al progettista è se ha mai gestito veri e propri lavori di ristrutturazione e di nuova costruzione, oltre che di interior design.
«Nei casi di ristrutturazione e di nuova costruzione la capacità di gestione deve essere massima», spiega Mattia. «La progettazione entra nel dettaglio in ogni angolo della casa, anche dentro ai muri, nella definizione degli aspetti architettonici, strutturali e tecnici, nell’impiantistica interna ed esterna».
Progetto di restauro di un palazzo storico, dove la distribuzione interna, le pareti e i rivestimenti sono stati completamenti rinnovati
«Il designer rimane l’unico referente del cliente. Sono io a gestire in prima persona le maestranze coinvolte nella realizzazione dell’opera, le quali si relazionano direttamente con i fornitori. Il meccanismo ben oliato di coordinamento dello staff tecnico consente di pianificare le diverse fasi richieste dal progetto per consegnarlo nei tempi previsti e definiti con i clienti».