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5 domande da fare ad un interior designer

Scritto da Giacomo Casarin | 6-set-2023 9.20.30

Non è sempre facile capire se un interior designer è adatto alle proprie necessità, specialmente se il primo contatto non avviene di persona ma per telefono. È tuttavia fondamentale stabilire sin da subito se conviene dedicare tempo prezioso in una consulenza più approfondita per il proprio progetto. I professionisti di AD Dal Pozzo condividono qui le domande più efficaci che sono state fatte loro durante una breve conversazione conoscitiva.

Ecco 5 domande da fare ad un interior designer:

  • Mi racconteresti alcuni progetti che hai realizzato?
  • Quali sono gli step del tuo processo di progettazione?
  • Qual è la tua strategia per capire i miei gusti personali?
  • Con quali partner collaborate?
  • Come gestisci i progetti che richiedono ristrutturazioni o lavori di costruzione?

 

 

Quali progetti realizzati?

Come prima domanda, è utile chiedere ad un interior designer di parlare dei suoi progetti realizzati. In questo modo il cliente può farsi un’idea dello stile che più gli piace e del valore del progettista, potendo sia valutare il servizio offerto sia definire nella propria testa le corrette aspettative.

«È una questione di stile», racconta l’interior designer di AD Dal Pozzo Claudio Tomasello. «Con la presentazione di diversi progetti realizzati riesco a metter di fronte al cliente una serie di soluzioni, tutte di alto livello ma ognuna con un focus differente. I progetti già portati a termine sono ispirazioni concrete di stile, che possono far scoccare la scintilla nel cuore del cliente».

Per scoprire più progetti di AD Dal Pozzo, visita: Realizzazioni.

 

Progetto di camera da letto e guardaroba

 

Quali step di progettazione?

Cinzia Boffo è un’interior designer di AD Dal Pozzo che entra in piena empatia con il cliente e lo guida attraverso tutti gli step del progetto, compreso – addirittura – lo shooting finale, ovvero la documentazione fotografica del lavoro finito (se il cliente è d’accordo). Fattore che sottolinea quanto i progetti realizzati siano unici nel loro genere.

Durante l’incontro conoscitivo è importante chiedere quale sia il processo di progettazione che il professionista segue nel suo lavoro. Cinzia, ad esempio, la pensa così: «Per me sono importanti i desideri del cliente. Il primo step è quello che definisco “intervista”, ovvero il momento dove cerco di comprendere esigenze e necessità per poter raccogliere idee e ispirazioni che rispondano ai gusti del cliente».

 

Incontro conoscitivo con clienti

 

«Poi si passa a comporre la moodboard, tavole di design in cui accostiamo materiali e colori per creare lo stile del cliente, unendo tinte e finiture da lui approvate. Dalle analisi stilistiche si prosegue con l’ideazione di spazi e volumi all’interno di disegni tecnici: ogni ambiente si concretizza con le migliori soluzioni compositive, fino al più piccolo dettaglio. È questa la vera e propria fase di progettazione, in cui provo a trasformare la visione del cliente in un progetto unico».

 

Dal disegno tecnico al render 3D

 

Nel processo di progettazione di AD Dal Pozzo, gli interior designer producono – oltre alle moodboard e ai disegni tecnici – anche una serie di viste e render 3D che permettono al cliente di avere una visione chiara e definita degli ambienti progettati.

 

Come capire i gusti personali?

Alla domanda del cliente “qual è la tua strategia per capire i miei gusti personali?”, la risposta utilizzata dal designer di AD Dal Pozzo è la già citata moodboard. O meglio, la proposta di diverse moodboard per ogni ambiente della casa. La presentazione di più tavole con colori-materiali-finiture aiuta il cliente a farsi un’idea di quello che sta cercando. Ma la moodboard è molto di più, come spiega l’interior designer di AD Dal Pozzo Giulia Rizzo: «Non è solo una combinazione cromatica e materica ma è anche e uno strumento emozionale che deve evocare un immaginario».

«Spesso aggiungo alla tavola immagini reali. Parto da un’idea, un tema che rispecchi il cliente e che può diventare il filo conduttore dell’ambiente. L’immagine di ispirazione può essere il prato di una vallata, la sabbia di una spiaggia. Per me non esiste moodboard che si focalizza solo sul colore o sul materiale. È importante suscitare quell’emozione che fa desiderare di vivere nell’ambiente immaginario evocato dalla moodboard».

Per capire meglio cosa sono le Moodboard leggi anche: Moodboard Design, il processo creativo di AD Dal Pozzo.

 

Moodboard di progetti: 1) boutique hotel in Sardegna, 2) attico a Firenze, 3 e 4) masseria in Puglia

 

Quali partner di progetto?

Un’altra domanda da porre in fase conoscitiva dovrebbe riguardare i diversi partner a cui si appoggia la figura del progettista. L’architetto Lisa Miotello, per esempio, predilige un brand specifico per gli interni, ma non ve lo dirà mai. I suoi lavori e la sua versatilità l’hanno portata a progettare con tantissimi brand partner di AD Dal Pozzo, ovvero i migliori produttori di arredi, e il risultato sono progetti multicolore, ritagliati su misura del cliente.

«I miei clienti non mettono freni alla loro immaginazione», dice Lisa. «Spesso mi chiedono dei materiali veramente ricercati e io riesco a farli contenti grazie alla vastissima scelta di possibilità che offre la Materioteca di AD Dal Pozzo, dove si trova gran parte dei prodotti forniti dai nostri 1000 e più brand partner».

 

Uno scorcio della Materioteca di AD Dal Pozzo

 

«L’esperienza e il rapporto longevo che ci lega alle migliori aziende di design del mondo ci consentono di fare velocemente preventivi e proporre ai clienti offerte uniche per scegliere i migliori oggetti di interior design e arredare gli ambienti della casa con uno stile inimitabile».

 

E i progetti di architettura?

Come si è visto, il cliente può contare sugli specialisti di AD Dal Pozzo per ogni aspetto della progettazione. Anche per quanto riguarda progetti di intere abitazioni. Spesso, infatti, una buona domanda da fare al progettista è se ha mai gestito veri e propri lavori di ristrutturazione e di nuova costruzione, oltre che di interior design.

Ecco perché in AD Dal Pozzo esistono molti professionisti che sono architetti, come ad esempio Mattia Cudiferro, che nel corso degli anni ha seguito per la maggior parte lavori di totale riqualificazione, in cui era necessario demolire e costruire nuovi muri, nuovi corpi scale, nuovi impianti. Addirittura interi edifici, da zero.

«Nei casi di ristrutturazione e di nuova costruzione la capacità di gestione deve essere massima», spiega Mattia. «La progettazione entra nel dettaglio in ogni angolo della casa, anche dentro ai muri, nella definizione degli aspetti architettonici, strutturali e tecnici, nell’impiantistica interna ed esterna».

 

Progetto di restauro di un palazzo storico, dove la distribuzione interna, le pareti e i rivestimenti sono stati completamenti rinnovati

 

«Il designer rimane l’unico referente del cliente. Sono io a gestire in prima persona le maestranze coinvolte nella realizzazione dell’opera, le quali si relazionano direttamente con i fornitori. Il meccanismo ben oliato di coordinamento dello staff tecnico consente di pianificare le diverse fasi richieste dal progetto per consegnarlo nei tempi previsti e definiti con i clienti».