L’arte viene premiata. Dopo gli Oscar è tempo del Premio Pritzker – il Nobel dell’architettura – che quest’anno è stato assegnato al cinese Liu Jiakun. Un architetto riconosciuto per la sua capacità di unire armoniosamente con le sue opere le diverse esigenze dei cittadini comuni.
Liu Jiakun
«Le città tendono a segregare le funzioni, ma Liu Jiakun adotta l’approccio opposto e sostiene un delicato equilibrio per integrare tutte le dimensioni della vita urbana», commenta Alejandro Aravena, presidente della giuria del Premio e vincitore del Pritzker nel 2016. «In un mondo che tende a creare infinite e noiose periferie, lui ha trovato il modo di costruire luoghi che sono allo stesso tempo edifici, infrastrutture, paesaggi e spazi pubblici. Il suo lavoro può offrire spunti d’impatto su come affrontare le sfide dell’urbanizzazione, in un’epoca di città in rapida crescita».
Nato nel 1956 a Chengdu, nella Repubblica Popolare Cinese, Liu Jiakun intraprende un percorso atipico verso l’architettura. Durante l’adolescenza, lavora come contadino nelle campagne cinesi. Successivamente, nel 1978, viene ammesso all’Università di Chongqing, dove consegue la laurea in architettura-ingegneria nel 1982. Tra il 1984-1986, in un’esperienza biennale in Tibet, diventa progettista e continua a coltivare la grande passione per la scrittura, alla quale si dedica prevalentemente di notte, tanto che a un certo punto arriva a meditare persino l’abbandono dell’architettura. Ma questo non accadrà mai. Qualche anno dopo iniziano i primi incarichi di rilievo e nel 1999 fonda lo studio Jiakun Architects a Chengdu.
West Village (Chengdu, 2015)
Liu è nato e vive a Chengdu, città altamente popolate dove c’è poco spazio pubblico. Da qui lo scopo della sua architettura: creare un ambiente bello e dignitoso cercando di bilanciare le esigenze commerciali con quelle umane. La filosofia progettuale di Liu Jiakun si basa sull’integrazione delle funzioni urbane e sul rispetto per la storia, la cultura e la natura. Il suo approccio flessibile e adattabile considera l’architettura come un mezzo per esprimere la spiritualità umana e promuovere il senso di comunità. Liu aspira a creare edifici che siano al contempo infrastrutture, paesaggi e spazi pubblici, utilizzando materiali locali e integrando elementi naturali per armonizzarsi con l’ambiente circostante.
The Renovation of Tianbao Cave District of Erlang Town (Luzhou, 2021)
L’architettura di Liu presenta la sincerità dei materiali e dei processi, mostrando imperfezioni che resistono, piuttosto che degradarsi, nel tempo. L’architetto non predilige i prodotti manifatturieri, preferendo l’artigianato tradizionale e utilizzando spesso materiali locali che sostengono l’economia e l’ambiente, costruiti per e dalla comunità.
Tra le opere più rappresentative di Liu Jiakun spiccano:
Sichuan Fine Arts Institute Department of Sculpture (Chongqing, 2004)
West Village (Chengdu, 2015)
Suzhou Museum of Imperial Kiln Brick (Suzhou, 2016)
The Renovation of Tianbao Cave District of Erlang Town (Luzhou, 2021)
Il conferimento del Premio Pritzker 2025 a Liu Jiakun sottolinea l’importanza di un’architettura che promuove la coesione sociale e il rispetto per l’ambiente. La sua capacità di creare spazi che riflettono le esigenze delle comunità locali, integrando tradizione e innovazione, offre una prospettiva preziosa per affrontare le sfide dell’urbanizzazione contemporanea.