Uno dei motivi del successo di Lago, storica azienda veneta operante da oltre un secolo nel campo dell’arredamento, è la capacità estrema di sviluppare nuovi significati. Non solo dunque fornire dei prodotti d’arredo esteticamente ineccepibili, ma far sì che questi sviluppino attraverso la loro “leggerezza” un’empatia con lo spazio circostante e con le persone. Emblema di questa filosofia è la splendida Cucina Air, presentata all’ultima edizione della Milano Design Week e vincitrice del premio “Miglior Prodotto del Settore Cucina 2016”. Scopriamola insieme.
https://www.youtube.com/watch?v=-cOaIsLbV3c
Air, parte di una collezione di prodotti ideata da Daniele Lago, è un inno alle relazioni umane e all’empatia. È una cucina ma anche un tavolo circolare, un luogo dove creare i cibi ma soprattutto dove condividerli con gli altri. La sua forma e la sua dimensione – capace di riunire fino a dieci persone – è in grado di aggregare comodamente cuoco e commensali dando al concetto di pasto una forte concezione di dialogo.
Dal punto di vista dei materiali, il monoblocco in vetro colorato bianco e il piano di cottura a induzione sono sorretti da gambe trasparenti in cristallo. Il risultato è una sensazione di stabilità e un design di stampo prettamente contemporaneo.
L'elemento probabilmente più innovato di questo prodotto è, come detto, la scoperta della convivialità. O forse sarebbe meglio dire riscoperta. Perché l'innovazione passa dal ritorno al passato, dalla riproposizione della cucina come luogo di incontro e racconto: ruolo che questo ambiente aveva progressivamente perso negli anni a causa della frenesia e dei ritmi della quotidianità. Air è, in un solo tavolo, un insieme di significati grande quanto un'intera generazione.
Emblematiche a questo proposito le motivazioni della giuria del Salone del Mobile che hanno portato Air ad aggiudicarsi il prestigioso premio "Miglior Prodotto Settore Cucina 2016":
“Rompe gli schemi della cucina tradizionale interpretando nuovi stili di vita. Un ritorno alle origini che rimette il “fuoco” al centro del paesaggio domestico.”
