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I migliori ristoranti di design al mondo: 5 progetti di architetti famosi

Il cibo è sperimentazione e sensorialità. E ha una stretta connessione con ciò che ha intorno, anche con lo spazio in cui viene consumato. Per questo motivo i migliori ristoranti del mondo propongono un viaggio sensoriale a 360 gradi, in cui anche il design e l’architettura sono protagonisti.

 

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I migliori ristoranti di design dallo stile contemporaneo

La cura del luogo rende ogni pasto un’esperienza memorabile. Ecco perché abbiamo selezionato cinque tra i ristoranti migliori al mondo noti non solo per la cucina d’eccellenza ma anche per gli spazi visionari progettati da architetti di fama mondiale:

  1. Noma 2.0 – Copenhagen, Danimarca
  2. Disfrutar Restaurant – Barcellona, Spagna
  3. Central Restaurant – Lima, Perù
  4. Under – Lindesnes, Norvegia
  5. Ristorante Torre – Milano, Italia

Scopri anche come i progettisti di AD Dal Pozzo hanno reso unico un ristorante giapponese e un ristorante aziendale di una maison di lusso.

 

1. Noma 2.0: il ristorante nordico per eccellenza

Architetto: Bjarke Ingels Group (BIG)

Il Noma di Copenhagen è stato un’icona della gastronomia. E con la nuova sede Noma 2.0 progettata dallo studio BIG è diventato anche un esempio di architettura innovativa. Situato in un ex magazzino industriale, il ristorante è stato trasformato in un’architettura diffusa, con edifici separati, dedicati alle diverse fasi della preparazione culinaria, che si allungano su una striscia di terra compresa fra due laghi salati, in un contesto paesaggistico unico al centro di Copenhagen.

 

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Il complesso si compone di undici corpi distinti. All’ex magazzino, già esistente, sono stati aggiunti altri volumi, ognuno dei quali ha una funzione ben precisa: ci sono l’ingresso, la sala ristorante, la cucina, l’area barbecue, il living, gli ambienti di servizio, quelli per il personale, e, infine, anche tre serre.

 

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La soluzione architettonica firmata dallo studio BIG ha richiesto un progetto di interior articolato e coerente, curato dall’architetto David Thulstrup. In tutti gli spazi interni non c’è una superficie intonacata. I materiali sono a vista e immediatamente riconoscibili, e tutto può essere toccato ma, soprattutto, ogni cosa stimola ad essere toccata, quasi esplorata.

Le superfici in pietra, legno, vetro si integrano perfettamente con il paesaggio danese, creando un ambiente naturale e accogliente, ideale per l’approccio alla cucina sostenibile e stagionale dello chef René Redzepi. Noma 2.0 non è solo uno dei ristoranti migliori al mondo, ma un’esperienza che unisce architettura e natura.

 

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2. Disfrutar: come “godere” dell’effetto ceramico

Architetto: El Equipo Creativo

Disfrutar significa “godere” in spagnolo. Un nome emblematico per un ristorante che porta l’idea di innovazione culinaria a un altro livello. Fondato da tre chef provenienti dal celebre El Bulli, il Disfrutar è noto per la cucina sperimentale e audace, e i suoi interni, progettati dallo studio El Equipo Creativo, riflettono lo spirito d’avanguardia e la dinamicità di Barcellona.

 

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Il progetto utilizza il materiale ceramico in tutti gli ambienti, ispirandosi alla storia e al patrimonio del Mediterraneo. La zona d’ingresso utilizza riferimenti urbani, impiegando la ceramica in modo colorato e artistico, come in un grande murale di Miró.

 

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La cucina è il centro del ristorante, anche a livello compositivo. Qui la ceramica viene utilizzata nel suo formato più umile e robusto: pezzi di mattoni cotti nel loro colore naturale formano una superficie permeabile che invita gli ospiti a guardare gli chef impegnati nell’attività culinaria.

La sala principale si fonde con il patio, utilizzando il bianco come protagonista. Allo stesso tempo, finestre e aperture ricordano l’ordine caotico delle città mediterranee. Spazi fluidi e minimalisti creano un ambiente unico che enfatizza la creatività dei piatti, rendendo Disfrutar uno dei ristoranti migliori al mondo per chi cerca innovazione sia nel cibo che nel design.

 

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3. Central: omaggio alla matericità

Architetto: Estudio Rafael Freyre

Il Central di Lima è un tributo alla biodiversità del Perù. Progettato da Estudio Rafael Freyre, l’edificio integra quattro progetti culinari diversi ma complementari, diretti dagli chef Virgilio Martínez e Pían León: Central Restaurante, Kjolle, Mayo e Mater Iniciativa.

 

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Il Perù è un Paese dalla grande varietà, dove si trova oltre il 70% della biodiversità del pianeta e che vanta un grande patrimonio di artigianato. In quest’ottica il progetto trasforma un vecchio palazzo nel quartiere di Barranco, sulla costa, in uno spazio in cui convivono tempi e materiali diversi.

 

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Il programma dei quattro progetti è basato sulla ricerca della comprensione del paesaggio peruviano, la diversità dei suoi ecosistemi e le loro interazioni. I visitatori si troveranno davanti la terra del deserto della costa, le pietre delle Ande e il legno dell’Amazzonia, ma anche una serie di elementi realizzati con le tecniche locali – come la tessitura a telaio, la quincha, l’intaglio della pietra e l’artigianato del rame e del bronzo.

Ogni elemento architettonico e ogni piatto raccontano una storia sulla geografia e l’ecologia del Perù, rendendo Central uno dei ristoranti migliori e più significativi al mondo, dove gastronomia e territorio si fondono in un’esperienza unica.

 

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4. Under: il ristorante sottomarino

Architetto: Snøhetta

Il nome Under rispecchia bene la natura del primo ristorante sottomarino d’Europa. Situato sulla costa meridionale della Norvegia e progettato dallo studio Snøhetta, è una struttura moderna che si immerge nell’oceano come un monolite inclinato, offrendo una vista spettacolare sul fondale marino.

 

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Come un periscopio sommerso, una grande finestra mostra il panorama subacqueo al mutare delle stagioni e delle condizioni climatiche. La struttura è progettata in modo da integrarsi nel corso del tempo all’ambiente marino, dato che la ruvidità del guscio in cemento funge da barriera corallina artificiale, accogliendo patelle e alghe kelp.

 

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La cucina è posizionata all’estremità più vicina alla riva, mentre la sala, completata con arredi minimal, occupa la zona più prossima alla finestra panoramica. La luce del sole che penetra dalle acque torbide color acquamarina, crea un ambiente di grande impatto per gli ospiti che, attraverso un foyer rivestito in legno di quercia, si addentrano nel ristorante raggiungendo la sala decorata con tonalità scure che rievocano l’effetto del sole calante.

 

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L’architettura è pensata per integrarsi con l’ambiente e resistere alle condizioni atmosferiche estreme del mare. La cucina, focalizzata sui prodotti locali, porta avanti l’idea di sostenibilità in simbiosi con la natura marina. Under rappresenta uno dei ristoranti migliori al mondo per chi cerca un’esperienza culinaria immersiva e “in immersione”.

 

5. Torre, dove l'arte è protagonista


Architetto: Rem Koolhaas (OMA)

In cima alla Torre della Fondazione Prada a Milano c’è il Ristorante Torre, un progetto visionario dell’architetto Rem Koolhaas e del suo studio OMA. L’ambiente moderno e sofisticato si distingue per la scelta di opere d’arte e design vintage, dando vita a uno spazio dove la cucina italiana incontra la cultura contemporanea.

 

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Nella zona Bar si trovano le gigantografie di pubblicità anni ‘80 di Jeff Koons e un camino attorniato da poltroncine Soviet e tavolini Tulip di Eero Saarinen. Qui sono presenti due opere – Cappa per caminetto (1949) e Testa di medusa (1948-54) – di Lucio Fontana, mentre la ceramica policroma Pilastro (1947) dello stesso artista introduce alla sala del ristorante.

 

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L’ambiente, che conta 84 coperti, è disposto su tre livelli leggermente sfalsati tra loro a ricreare un ideale belvedere. I primi due sono arredati con tavolini in legno e sedie Executive di Eero Saarinen e presentano una selezione di quadri e fotografie di Thomas Demand, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. L’ultimo livello accoglie arredi originali del Four Seasons Restaurant di New York progettato da Philip Johnson nel 1958.

Per scoprire come AD Dal Pozzo unisce arte e design nei progetti di interior, leggi l’articolo dedicato

 

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Come in altri progetti di Koolhaas, gli interni giocano sul contrasto fra materiali ed elementi costruttivi grezzi e di derivazione industriale con materiali preziosi, generando un effetto straniante e seducente. Lo stile minimalista valorizza l’esperienza gastronomica e le finestre panoramiche offrono una vista mozzafiato sulla città.

 

Giacomo Casarin

Scritto da Giacomo Casarin

Formazione da architetto e giornalista di professione, Giacomo lavora da anni con riviste, media e aziende del settore Architettura & Design per informare sui trend del mercato e comunicare la cultura del progetto.

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