Molto si è detto della 55° edizione del Salone del Mobile. L’esposizione milanese si è chiusa il 17 aprile scorso registrando il record assoluto di presenze (oltre 370 mila) e presentando prodotti di alto livello. Tra i tanti marchi presenti vogliamo soffermarci su uno in particolare: l’italianissimo Flexform.
Flexform appartiene di diritto a quel ristretto novero di aziende del mobile che, nel periodo di boom economico, hanno contribuito alla nascita del Made in Italy. La sua storia nasce alla fine degli anni '50 in Brianza, nel distretto produttivo legato all’arredamento del nord Italia, e prosegue fino ad oggi mantenendo standard elevati e dando priorità ad un punto fermo: l’eleganza fatta di buone maniere e di buon gusto. Una storia che ha visto un’importante internazionalizzazione ma che è rimasta una narrazione di famiglia.
L’ultimo Salone del Mobile ha ulteriormente confermato la scelta stilistica dell’azienda votata al comfort, alla trasformazione della propria casa in un ambiente rilassante e rassicurante attraverso la sobrietà e l'eleganza. Scelta stilistica che è evidente anche nello stile degli architetti con cui negli anni sono state intraprese delle collaborazioni.
Si pensi ad Antonio Citterio, designer lombardo che ha presentato una collezione dove relax e bellezza sono le parole d'ordine.
Emblematico il caso di Zeno, famiglia di divani componibili che mostra una dominante progettuale nel particolare bracciolo in tubolare di metallo rivestito in cuoio che assume la forma di una piccola ala.
O a Carlo Colombo - anch’egli lombardo - e alla sua collezione Isabel, un divano e due poltrone interamente rivestite in cuoio. Un prodotto ricco dalla linea asciutta ed essenziale che affida alla preziosità dei materiali buona parte dell’espressività del progetto.
Il filo conduttore è la scelta e l’utilizzo di materiali nobili, come il cuoio e la pelle, lavorati con grande attenzione ai dettagli.
Ne esce, appunto, un mix tra sobria eleganza e comfort che rappresenta un tratto distintivo e fa capire già a un primo sguardo quale marchio abbiamo di fronte.