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Design stories: le icone nei musei del mondo

Scritto da Redazione | 15-lug-2025 13.47.14

Ci sono luoghi dove il design non è solo esposto, ma raccontato. Sono i musei del mondo che custodiscono gli oggetti-simbolo della nostra storia artigianale e culturale: sedute che hanno rivoluzionato il concetto di comfort, lampade modellate come sculture, oggetti quotidiani trasformati in icone di design.

 

ADI Design Museum, mostra Best of Both Worlds: ITALY. Arte e Design In Italia 1915 – 2025

 

Visitare un museo di design significa entrare in un racconto tridimensionale, in cui arredi, ambientazioni, tecnologie, materiali tracciano una mappa dell’evoluzione del progetto. In questi spazi, l’edificio e la collezione parlano la stessa lingua: forme, luci e percorsi si intrecciano con le icone esposte, creando un’esperienza immersiva.

Un viaggio nel tempo e nello stile, attraverso oggetti che continuano a ispirare il nostro modo di abitare. E di vivere.

 

Dove vedere il grande design nei musei del mondo

Inserire il design in un contesto museale significa riconoscerne il valore culturale, al pari delle arti visive e dell’architettura. Le opere iconiche presenti nei musei non sono solo oggetti belli o funzionali, ma rappresentano espressione di idee e visione del mondo. Ecco dove trovarle:

  • Moma di New York
  • Triennale di Milano
  • ADI Design Museum
  • The Alvar Aalto Museum
  • Vitra Design Museum
  • Bonus: Padiglione tedesco di Barcellona

In questo itinerario tra i musei del mondo, le icone esposte raccontano di come il design non sia solo una disciplina, ma un’esperienza immersiva, culturale ed emotiva.

 

Moma di New York

Tra le collezioni più influenti, il Moma di New York custodisce alcune icone assolute del design moderno. La Chaise Longue LC4 progettata da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand nel 1928, è una sintesi perfetta tra forma e funzione. Pensata per rilassarsi e definita “la macchina per il riposo” esprime l’essenza del modernismo: struttura in acciaio tubolare, materiali industriali, rivestimenti in pelle o cuoio. Al Moma è esposta come esempio emblematico di come il design possa unire estetica radicale e comfort assoluto.

 

 

Triennale di Milano, Museo del Design Italiano

Per chi non lo sapesse, la Triennale di Milano ospita un allestimento permanente con esposte le icone che hanno fatto la storia del design italiano. Tra queste spicca il Maralunga che Vico Magistretti ha disegnato per Cassina (1973). Un’idea rivoluzionaria, nata quasi per caso, che ha trasformato il concetto stesso di comfort domestico: lo schienale reclinabile, la linea morbida e avvolgente, il richiamo alle poltrone di lettura vicino al camino. Premiato con il Compasso d’Oro, ha segnato una nuova tipologia di divano, unendo semplicità, innovazione tecnica e artigianalità, diventando simbolo di un “design caldo” che Magistretti ha saputo rendere senza tempo.

 

 

ADI Design Museum di Milano

All’ADI Design Museum, sede ufficiale dello storico premio Compasso d’Oro, sono presenti tutti i brand italiani, tra cui uno dei protagonisti del design radicale, Zanotta. In esposizione ci sono i pezzi iconici, dagli sgabelli Mezzadro e Sella alla celebre poltrona Sacco, passando per l’appendiabiti Sciangai, la scrivania Cavour e la consolle Quaderna. Un omaggio alla sperimentazione e alla forza espressiva del design italiano, capace di attraversare i confini e raccontare una cultura progettuale unica, tra memoria artigianale e visione contemporanea.

 

 

Un museo del design scandinavo

Situato nella città dove l’architetto Alvar Aalto ha studiato e progettato gran parte della sua architettura pubblica, il museo di Jyväskylä è un esempio compiuto di progettazione integrata tra edificio, interni e contenuto espositivo. Realizzato dallo stesso Aalto nel 1973, l’edificio riflette i suoi principi di coerenza materica e semplicità funzionale. All’interno l’allestimento museale è dominato da una collezione di arredi originali progettati da Aalto per residenze, uffici e spazi pubblici, esposti in ambienti che ne rispettano le proporzioni, le tonalità e le atmosfere. Sedute, tavoli, lampade e scaffalature in betulla curvata dialogano con superfici in ceramica bianca, pavimenti in pietra locale e luce naturale filtrata, restituendo un’esperienza immersiva dell’interior design nordico del XX secolo.

 

 

Vitra Design Museum

Icona dell’architettura museale contemporanea, il Vitra Design Museum – progettato da Frank Gehry nel 1989 – è uno spazio dinamico in cui il design degli interni diventa parte integrante della narrazione espositiva. La collezione permanente ospita arredi storici di Eames, Prouvé, Panton e Sottsass, mentre le mostre temporanee esplorano temi come la sostenibilità, la domesticità post-pandemica e il rapporto tra funzione e estetica. Inserito in un campus che include architetture firmate da Tadao Ando, Herzog & de Meuron e Zaha Hadid, il museo si configura come una piattaforma curatoriale e didattica d’avanguardia. Ogni allestimento è un case study in sé: scenografie espositive, materiali a contrasto e percorsi non lineari creano un’interazione continua tra spazio, oggetto e visitatore.

 

 

Bonus: un capolavoro del design a Barcellona

Un capolavoro dell'interior design è la Barcelona Chair, nata nel 1929 per il Padiglione Tedesco dell’Esposizione Internazionale di Barcellona. Non proprio un museo, ma uno scrigno che racchiude il miglior design del mondo. Ludwig Mies van der Rohe insieme a Lilly Reich immaginarono la seduta come un trono moderno per i reali di Spagna in visita ufficiale al padiglione: sospesa tra classicismo e avanguardia, con struttura in acciaio cromato e cuscini trapuntati in pelle. Ancora oggi, la sua presenza nei musei racconta una rivoluzione formale e concettuale che ha definito il design come linguaggio universale.