Bonaldo celebra gli ottant’anni di attività con una nuova campagna pubblicitaria destinata al mercato italiano e internazionale. L’azienda, vera icona del made in Italy, è nata nel 1936 specializzandosi fin da subito nella lavorazione di metalli utilizzati nel settore dell’arredamento.
Per la ricorrenza si è optato per un set d’eccezione e di grande impatto, oltre che simbolicamente importante: il trentunesimo piano del grattacielo Pirelli di Milano, progettato da Gio Ponti nel 1950 e oggi uno tra i simboli della città e del suo processo d’industrializzazione. Gli innovativi elementi di design e architettura che caratterizzano il grattacielo fungono da connessione simbolica con i prodotti targati Bonaldo, a loro volta incentrati sulla ricerca dell’innovazione e dell’eleganza.
I soggetti principali della campagna adv, che vedrà una prima fase di pubblicazione nei prossimi mesi e verrà scandita con modalità differenti su media cartacei e su supporti online, sono tre tavoli (AX e Amond di Gino Carollo e l’inconico Big Table di Alain Gilles) e quattro sedie (Lamina e Flute di Mauro Lipparini e Filly Up e Ketch di Bartoli Design) immortalati con alle loro spalle lo skyline milanese.
Il Tavolo AX e le sedie Flute, entrambi presenti all’ultimo Salone del Mobile, svolgono un ruolo di primo piano connotando la location con la loro inconfondibile eleganza.
Ax è un tavolo che fa dell’essenzialità il suo punto forte: linee pure, linguaggio geometrico e un’apparente leggerezza che racchiude però una solidità di fondo. Progettato da Gino Carollo, questo tavolo deve il suo nome alla particolare forma delle gambe che si incrociano andando a creare una X.
Flute di Mauro Lipparini è una sedia che parte dallo stesso presupposto. Un’eleganza discreta ed essenziale che impreziosisce l’ambiente senza invaderlo.
Non può che meritare una citazione a parte il famosissimo Big Table di Bonaldo, prodotto iconico e dalla personalità spiccata vincitore del premio Good Design 2009. L’inclinazione delle gambe e la dinamicità del piano mostrano senza timore di smentita che quello che si ha di fronte non è un tavolo qualsiasi, è un elemento unico e dalle linee inconfondibili.