Le Alpi ospitano alcuni dei rifugi più spettacolari e innovativi del mondo, che combinano comfort, sostenibilità e design all’avanguardia. Questi rifugi di montagna non sono solo punti di ristoro per escursionisti e alpinisti, ma veri e propri capolavori di architettura. Per chi desidera fuggire l’arsura urbana, ecco una lista di rifugi in Italia, e non solo, che aggiungono caratteristiche architettoniche uniche ad un’esperienza indimenticabile in mezzo alla natura.
Di seguito, la top 5 dei rifugi alpini da conoscere per gli appassionati della montagna. Mete perfette da visitare durante le vacanze estive:
Il Rifugio Passo Santner cambia colore a seconda della luce del sole. E in questo cerca di mimetizzarsi con la bellezza aspra del luogo, remoto e incontaminato. Situato nel Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio (nelle Dolomiti Occidentali dell’Alto Adige) a un’altezza di 2.734 metri, il rifugio è stato riportato in vita da una giovane coppia con la passione per la montagna, Michel Perathoner e Romina Huber. Il tutto grazie all’aiuto dello studio di architettura Senoner Tammerle Architekten.
La struttura si rifà all’archetipo della capanna, con piani inclinati che si sostengono a vicenda in modo statico e protettivo. La migliore forma per garantire stabilità e riparo dagli elementi. Lo stile alpino viene rivisitato in modo moderno e minimale con una struttura in legno rivestita in lamiera zincata – materiale particolarmente resistente alle condizioni climatiche estreme – che aggiunge un’ulteriore caratteristica suggestiva e mimetica: la capacità di riflettere la luce del sole, colorando il rifugio con sfumature cangianti.
L’interno dell’edificio – che può ospitare fino a 40 persone – sfoggia un’anima rustica, con pareti e pavimenti in abete rosso e mobili in larice non trattato, che mostrano tutto il calore e la semplicità del materiale. A questo si aggiunge un design dalle linee pulite e una disposizione fluida che esalta il legame tra interno ed esterno. Soprattutto nella zona pranzo e bar al piano terra, che si apre allo spettacolo delle montagne attraverso un’ampia facciata in vetro.
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Il Fiore di Pietra, progettato dall’architetto italiano Mario Botta, è un edificio che spicca per forma e uso dei materiali. Il design, ispirato a un fiore, utilizza la pietra naturale come elemento principale, che non solo rappresenta un omaggio alle risorse locali, ma assicura anche un’integrazione visiva con il paesaggio montano circostante.
Situato a 1.704 metri d’altitudine, il Fiore di Pietra si trova sul Monte Generoso, in Svizzera, e ospita un ristorante che privilegia gli ingredienti del territorio e la selezione di vini ticinesi. La struttura è massiccia, a pianta ottagonale, con singoli “petali”, che racchiudono uno spazio centrale. La configurazione ideata da Botta disegna un insieme di torri di cinque piani che si innalzano con un leggero aggetto verso l’esterno per poi rientrare ai piani alti.
La struttura portante è in calcestruzzo armato rivestito da una muratura di pietra grigia con strisce alternate lisce o a spacco. Le torri sono articolate fra di loro con degli snodi vetrati e presentano grandi aperture che permettono un rapporto visivo a 360° sulla pianura di Milano verso sud e sul Lago di Lugano e le Alpi verso nord.
Il Rifugio Monte Rosa rappresenta uno dei progetti più ambiziosi di architettura sostenibile in alta montagna. L’edificio insediato nel cuore del massiccio del Monte Rosa, tra il monte Cervino e la Punta Dufour, può ospitare fino a 120 persone, si compone di 5 piani ed è rivestito da pannelli in alluminio che gli permettono di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante.
Il progetto è stato sviluppato dal Politecnico federale di Zurigo ETH (Eidgenössische Technische Hochschule Zürich) in collaborazione con il Club Alpino Svizzero e l’Università di Lucerna. Il risultato è un edificio super-performante che utilizza impianti domestici ed energia gestiti da un software sviluppato ad hoc.
Il 90% dell’energia necessaria al rifugio ecosostenibile è prodotta da pannelli fotovoltaici, che ricoprono la parete sud. L’energia in eccesso viene accumulata in batterie che permettono la disponibilità di energia elettrica anche di notte e con cielo coperto. L’acqua calda è prodotta da collettori solari, situati anch’essi sulla facciata sud. Il sistema impiantistico è dotato di un sistema di regolazione che gestisce le risorse in base alle condizioni climatiche esterne e al numero di ospiti all’interno della struttura.
Lumen è un museo a 2274 metri di altezza che celebra la fotografia di montagna. Progettato dallo studio Gerhard Mahlknecht sulla cima di Plan de Corones (in Alto Adige), il rifugio-museo è suddiviso in spazi espositivi e aree panoramiche, creando un equilibrio tra arte e natura. L’architettura sfrutta la luce naturale attraverso grandi finestre e aperture strategiche, permettendo una perfetta illuminazione delle opere esposte e un’interazione visiva costante con l’ambiente montano circostante.
Lumen presenta fotografie storiche e innovazioni digitali, emozionanti mostre temporanee e produzioni spettacolari, su un'area di 1800 mq. Il programma curatoriale si caratterizza per il suo carattere interdisciplinare – alpinismo, turismo, politica, spiritualità e storia – cercando di esaminare il tema della montagna da diverse prospettive.
La struttura ospita anche il ristorante AlpiNN, guidato dallo chef stellato altoatesino Norbert Niederkofler, che porta avanti un progetto incentrato sulla cucina di montagna, sulla regionalità e la stagionalità. Un approccio che si riflette nell’interior design ideato da Martino Gamper e nella vista panoramica che dai tavoli del ristorante si apre sul paesaggio alpino.
Sempre sulla cima di Plan de Corones si trova il Messner Mountain Museum. Il progetto è di Zaha Hadid e sembra fondersi con il paesaggio naturale, con una parte dell’edificio che si estende sotto il terreno e un’altra che sbuca dalla montagna con una serie di aggetti in cemento a strapiombo sulla vallata.
La facciata è composta da forme fluide e organiche che riflettono lo stile distintivo di Hadid. I pannelli di rivestimento esterno sono formati da una tonalità chiara di fibra di cemento rinforzato con vetro. Tutto il resto dell’edificio è immerso sotto la terra e la roccia del Monte Plan, aiutando la struttura a mantenere una temperatura interna più costante.
Fondato dal famoso scalatore Reinhold Messner, il museo esplora la tradizione, la storia e la disciplina dell’alpinismo. All’interno le scale collegano gli spazi espositivi su tre diversi livelli, come cascate in un ruscello di montagna. Al piano più basso, i visitatori attraversano le gallerie per emergere sulla terrazza che, con il suo sbalzo di 6 metri, offre un panorama a 240 gradi sulle Alpi.